L’imprenditore o la società che, dichiarati falliti con sentenza dall’autorità giudiziaria, attuano manovre illecite al fine di nascondere le proprie disponibilità economiche e sottrarre il proprio patrimonio alle giuste pretese dei creditori, commettono il reato di bancarotta. Questo assume diversi aspetti in base allo stato psicologico e alla condotta con cui viene commesso, ma anche in base a chi effettivamente commette tali illecite azioni. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza tra i diversi tipi di illeciti e tra la bancarotta propria e la bancarotta impropria.
In Italia il reato di bancarotta si pone tra i reati fallimentari, poiché appunto il fallimento è la condizione di partenza per configurare il reato. Questo si concretizza nel momento in cui l’imprenditore o l’amministratore impedisce ai creditore di rifarsi sul proprio patrimonio o su quello della società, nascondendo, sottraendo, dissipando, falsificando o dissimulando le proprie disponibilità. La giurisprudenza distingue due diversi tipi di bancarotta: la bancarotta semplice e la bancarotta fraudolenta.
Disciplinata dall’articolo 217 della Legge Fallimentare il reato di bancarotta semplice si attua quando l’imprenditore dichiarato fallito:
Il reato viene compiuto con imprudenza, negligenza o imperizia, l’elemento soggettivo, infatti, in questo caso è la colpa. La pena è la reclusione da 6 mesi a 2 anni e l’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e l’incapacità a ricoprire uffici direttivi per qualsiasi impresa per massimo 2 anni.
A differenza della bancarotta semplice, la bancarotta fraudolenta è compiuta per dolo con la volontà di commettere il reato, l’elemento psicologico è quindi il dolo specifico. Disciplinato dall’articolo 216 della Legge Fallimentare, questo reato prende diversi nome a seconda dell’illecito commesso:
La pena prevista è la reclusione da 3 a 10 anni, ma esistono particolari aggravanti:
La prescrizione scatta dopo 10 anni dalla sentenza in cui l’imprenditore viene dichiarato fallito.
In base a chi materialmente commette le diverse azioni illecite che configurano la bancarotta si possono distinguere:
Per quanto riguarda la bancarotta impropria, infine, vengono sanzionati anche gli organi societari che, commettendo uno o più reati societari previsti dal Codice Civile, hanno contribuito al dissesto della loro società.
Se dopo aver capito la differenza tra bancarotta propria e bancarotta impropria pensi di aver commesso il reato, non farti prendere dallo sconforto e affidati con completa serenità allo Studio Legale Magnarelli richiedendo subito una consulenza.
Qui troverai un team di professionisti altamente qualificati guidati dall’Avvocato Lorenzo Magnarelli, studioso del Diritto Penale e del Diritto Processuale Penale. La grande conoscenza di diritto penale d’insolvenza, sommata agli anni di esperienza in campo di reati fallimentari, fanno di loro i legali giusti a cui affidare la propria difesa.