Patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione
L’Avvocato Lorenzo Magnarelli offre assistenza legale dinanzi alle Magistrature Superiori, tra cui la Corte di Cassazione.
L’Avvocato Lorenzo Magnarelli può, infatti, patrocinare di fronte a tutte le giurisdizioni nel territorio della Repubblica Italiana. Il Cassazionista può infatti esercitare in ogni grado del giudizio, fino alla Suprema Corte di Cassazione chiamata a giudicare sulla legittimità delle sentenze emesse dai magistrati italiani.
Condizione necessaria per conseguire tale abilitazione è l’aver esercitato con continuità e prestigio la professione forense come avvocato per un periodo non inferiore a otto anni e, dopo aver frequentato con lodevole profitto, la Scuola Superiore dell’Avvocatura, istituita presso il consiglio Nazionale Forense, aver conseguito l’abilitazione, a seguito del superamento con esito positivo dell’ esame di verifica finale , secondo le disposizioni contenute nella Legge 247/2012, che reca la Nuova disciplina dell’Ordinamento della professione forense.
Tale norma ha modificato le modalità di accesso all’Albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, stabilendo così condizioni ancora più restrittive per l’iscrizione all’Albo Speciale degli Avvocati Cassazionisti.
Presentare atti giudiziari, offrire assistenza legale, o discutere una causa dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione non è, dunque, direttamente consentito a tutti gli avvocati. La struttura di tali procedimenti è, infatti, diversa da quella dei casi delle così dette giurisdizioni minori, ed anche la redazione di tali atti giudiziari avviene secondo modalità differenti, al punto che, nel dicembre del 2015, è stato redatto un protocollo d’intesa tra la Corte di Cassazione e il consiglio Nazionale Forense, in merito alle regole redazionali dei motivi di ricorso in materia penale.
L’Avvocato Penalista Lorenzo Magnarelli è iscritto all’Albo Speciale degli Avvocati abilitati davanti alle Magistrature Superiori dopo aver frequentato con lodevole profitto la Scuola Superiore dell’Avvocatura, istituita presso il Consiglio Nazionale Forense ed aver conseguito, quindi, l’abilitazione a seguito del superamento con esito positivo dell’ esame di verifica finale secondo le disposizioni contenute nella Legge 247/2012, che reca la Nuova disciplina dell’Ordinamento della Professione Forense. Da allora, lo Studio ha fornito assistenza legale in svariati procedimenti, ha redatto Ricorsi per Cassazione in svariati ambiti del diritto penale, partecipando a udienze sia pubbliche che camerali davanti alla Suprema Corte di Cassazione.
Patrocinio dinanzi alle Corti di Assise ed alle Corti di Assise di Appello
L’Avvocato Lorenzo Magnarelli è costantemente impegnato nella difesa relativa ad ipotesi formulate in ordine delitti di competenza delle Corti di Assise e delle Corti di Assise di Appello con particolare riferimento:
- ai delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell’ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a ventiquattro anni esclusi i delitti, comunque aggravati, di tentato omicidio, di rapina di estorsione e di associazioni di tipo mafioso anche straniere, e i delitti, comunque aggravati, previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309;
- ai delitti consumati previsti dagli articoli 579, 580, 584 del codice penale;
- ai delitti dolosi se dal fatto è derivata la morte di una o più persone, escluse le ipotesi previste dagli articoli 586, 588 e 593 del codice penale;
- ai delitti previsti dalle leggi di attuazione della XII disposizione finale della Costituzione, dalla legge 9 ottobre 1967 n. 962 e nel titolo I del libro II del codice penale, sempre che per tali delitti sia stabilita la pena della reclusione non inferiore nel massimo a dieci anni;
- (bis) ai delitti consumati o tentati di cui agli articoli 416, sesto comma, 600, 601, 602 del codice penale, nonché per i delitti con finalità di terrorismo sempre che per tali delitti sia stabilita la pena della reclusione non inferiore nel massimo a dieci anni.
Reati tributari
Con il d.lgs n. 74/2000 è stata introdotta una nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Per evitare al giudice penale di procedere all’accertamento dell’imponibile e dell’imposta evasa, la disciplina previgente prevedeva la repressione dei soli reati cosiddetti prodromici, ovvero delle fattispecie criminose propedeutiche a una successiva evasione. Obiettivo della nuova normativa è, invece, la repressione di comportamenti direttamente lesivi di interessi fiscali.
Lo Studio Legale Magnarelli si occupa di:
- Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
- Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
- Dichiarazione infedele
- Omessa dichiarazione
- Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
- Occultamento o distruzione di documenti contabili
- Omesso versamento di IVA
- Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
Reati societari
Per “reati societari” si intende quel gruppo di reati, previsti e disciplinati soprattutto dal Codice Civile, legati all’esercizio di società o gruppi societari. Non siamo esclusivamente in ambito imprenditoriale ma, più specificatamente, in quello dell’impresa collettiva, ovvero della società. In presenza di talune condizioni, i reati societari possono far derivare una responsabilità penale amministrativa dell’ente medesimo. I reati previsti sono da definirsi particolarmente gravi, tanto che la competenza a giudicare è demandata al tribunale in composizione collegiale.
Lo Studio Legale Magnarelli si occupa di:
- False comunicazioni sociali
- False comunicazioni sociali in danno della società, dei soci o dei creditori
- Falso in prospetto
- Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle società di revisione
- Impedito controllo
- Indebita restituzione dei conferimenti
- Illegale ripartizione degli utili e delle riserve
- Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o delle società controllate
- Operazioni in pregiudizio dei creditori
- Omessa comunicazione del conflitto di interessi
- Omessa esecuzione di denunce, comunicazioni o depositi
- Formazione fittizia del capitale
- Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori
- Infedeltà patrimoniale
- Infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità
- Illecita influenza sull’assemblea
- Aggiotaggio
- Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza
Diritto penale dell'insolvenza
Il tipico reato fallimentare è la cosiddetta “bancarotta”. Essa può essere di tipo fraudolento o semplice, a seconda che sia commessa con dolo o colpa. Risponde al primo reato l’imprenditore che, dichiarato fallito, abbia occultato, omesso o distrutto in tutto o in parte i suoi beni, riconoscendo passività inesistenti e arrecando danno ai creditori. La bancarotta fraudolenta riguarda anche quegli imprenditori che abbiano sottratto o falsificato i libri contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione dei movimenti, oppure quelli che abbiano eseguito pagamenti o simulato titoli di prelazione per favorire alcuni creditori a danno di altri. La bancarotta semplice, commessa con colpa, riguarda invece l’imprenditore che ha computo colposamente spese personali eccessive rispetto alla reale situazione economica o che ha consumato una notevole parte del patrimonio in operazioni imprudenti. Lo Studio Legale Magnarelli si occupa di:
- Bancarotta
- Ricorso abusivo al credito
- Inesatte dichiarazioni sulla situazione patrimoniale
- Inosservanza delle prescrizioni di cui all’art. 16, II comma n. 3R.D. 16.03.1942 n. 267
- Inosservanza degli obblighi del fallito
- Reati del curatore e dei suoi auditori
- Reati dei creditori e di terzi
- Esercizio abusivo di un’impresa commerciale
Reati legati all'attività imprenditoriale
La Costituzione Italiana, all’articolo 41, recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perchè l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata ai fini sociali”. Da queste parole risulta chiara l’importanza della responsabilità etica e sociale delle imprese, moralmente obbligate a gestire in maniera efficace le problematiche d’impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività. Lo Studio Legale Magnarelli si occupa di:
- Etica d’impresa
- Necessità di un’etica per l’impresa
- Business ethics
- Etiche deontologiche
- Etiche teologiche
- Teoria degli Stakeholder
- Applicazione dell’etica alle realtà imprenditoriali
- Governance delle multinazionali
Diritto penale e sportivo dello sport
Difesa dei calciatori professionisti, delle società, dei dirigenti e dei soci in ambito procedimentale penale e sportivo.
Reati attribuiti alla Direzione Distrettuale Antimafia del Capoluogo del Distretto in cui ha sede il Giudice competente
Responsabilità penale medica
Reati militari
Responsabilità degli enti ex dlgs 231/2001
Reati doganali
Altri reati
L’Avvocato Lorenzo Magnarelli svolge attività difensiva procedimentale anche in favore di soggetti destinatari di accuse relative ad ipotesi di:
- Delitti contro la Pubblica Amministrazione
- Delitti contro l’Amministrazione della Giustizia
- Delitti contro l’ordine pubblico, con particolare riferimento all’associazione per delinquere di tipo mafioso
- Delitti contro la fede pubblica
- Delitti contro l’economia pubblica
- Delitti contro l’industria ed il commercio
- Delitti contro la famiglia
- Delitti contro la persona, con particolare riferimento all’omicidio
- Delitti contro la inviolabilità dei segreti
- Delitto di estorsione
- Delitti contro il patrimonio mediante frode
- Reati ambientali
- Reati dell’urbanistica
- Reati in materia di armi
- Reati in materia di sostanze stupefacenti
- Reati afferenti alla circolazione stradale
Procedimento disciplinare forense
L’Avvocato Lorenzo Magnarelli svolge attività di assistenza e difesa anche nell’ambito del procedimento disciplinare forense in relazione a capi di incolpazione elevati nei confronti di Avvocati e Praticanti.
Misure di prevenzione
Procedimenti penali della Procura Europea
Dal 1° giugno è operativa la Procura Europea, incaricata di vigilare sull’utilizzo dei fondi europei e combattere frodi e corruzione. Istituita nel 2017 col compito di curare le indagini e perseguire i reati commessi dalla criminalità finanziaria transfrontaliera, la missione della EPPO assume la massima importanza per la corretta attuazione del Next Generation EU, aprendo una nuova fase nella storia dell’integrazione europea. I componenti della Procura provengono da 22 Stati. In Italia, nominati con decreto del 15 aprile 2021 venti procuratori europei delegati, dislocati nei nove uffici territoriali di Bari, Bologna, Catanzaro, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia.
La Procura Europea esercita i propri poteri nel perseguire le frodi e altri reati in danno degli interessi finanziari dell’Unione. In particolare i poteri dell’EPPO definiti dall’art. 4 del regolamento istitutivo le consentono di:
svolgere indagini e raccogliere le prove sia a carico che a discarico, con il sostegno delle autorità nazionali competenti;
esercitare l’azione penale;
espletare le funzioni di Pubblico Ministero davanti agli organi giurisdizionali competenti nei singoli Stati Membri, fino alla pronuncia del provvedimento definitivo.
Reati di competenza della Procura Europea
Sono di competenza della Procura Europea i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione, come delineati nella direttiva UE 2017/1371 (nota come direttiva “PIF” e recepita con D.lgs.75/2020) che definisce il vasto ambito della nozione di “frode e lesione degli interessi finanziari dell’UE”. Sono considerate frodi e reati rilevanti ai sensi della direttiva PIF:
I reati contro la pubblica amministrazione commessi da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio da cui consegua una lesione agli interessi finanziari dell’Unione.
Le condotte fraudolente ai danni del bilancio dell’Unione, comprese le operazioni finanziarie quali l’assunzione e l’erogazione di prestiti.
I delitti contro il sistema comune dell’IVA, (es. frodi carosello, frodi commesse nell’ambito di operazioni criminali etc.), compiuti in due o più stati membri ed il cui danno complessivo sia almeno pari a 10 milioni di Euro
I delitti consumati o tentati da cui consegue l’ appropriazione o la distrazione indebita di fondi o beni provenienti dal bilancio dell’Unione o da bilanci da questa gestiti o gestiti per suo conto;
I delitti di riciclaggio, autoriciclaggio, favoreggiamento reale, impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita;
Inoltre l’EPPO è competente per i reati di partecipazione ad un’organizzazione criminale avente come scopo la commissione dei reati sopra indicati, nonché per ogni altro reato indissolubilmente connesso con i predetti.
Non è competente invece per i reati in materia di imposte dirette nazionali, ivi inclusi i reati ad essi indissolubilmente legati.
Quando il reato di competenza della Procura Europea abbia causato un danno per gli interessi finanziari dell’UE inferiore ai 10 mila Euro, la Eppo può esercitare la propria competenza solo se il caso potrebbe avere ripercussioni a livello dell’Unione che richiedono lo svolgimento di un’indagine da parte dell’EPPO; oppure quando sono sospettati di aver commesso il reato funzionari o agenti dell’Unione o membri delle istituzioni UE.
La competenza territoriale della EPPO (art. 23 Reg. 2017/1939) è radicata al ricorrere dei seguenti presupposti:
reati commessi in tutto o in parte nel territorio di uno o più Stati membri
reati commessi da un cittadino di uno Stato membro, a condizione che uno Stato membro sia competente per tali reati quando sono commessi al di fuori del suo territorio,
reati commessi al di fuori degli Stati Membri, da una persona che al momento del reato era soggetta allo statuto o al regime applicabile, a condizione che uno Stato membro sia competente per tali reati quando sono commessi al di fuori del suo territorio.