Quando un’azienda non riesce più a pagare i debiti con tutti i propri creditori e si trova ad affrontare una grave situazione di insolvenza, si possono verificare alcuni illeciti penali, la bancarotta preferenziale è uno di questi.
Viene descritta nell’art. 216 della legge fallimentare, terzo comma: “È punito con la reclusione da uno a cinque anni il fallito, che, prima o durante la procedura fallimentare, a scopo di favorire, a danno dei creditori, taluno di essi, esegue pagamenti o simula titoli di prelazione”.
Per l’imprenditore pagare i propri creditori è un dovere. Nell’ordinamento giuridico italiano la bancarotta preferenziale è il reato commesso da chi, a seguito di un fallimento aziendale, volutamente, preferisce soddisfare alcuni creditori piuttosto che altri, violando così la par condicio creditorum (letteralmente parità di trattamento dei creditori).
Di fatto vengono sanzionati i comportamenti “di favore” indotti, ad esempio, da rapporti di amicizia con uno dei creditori, oppure dall’insistenza dei creditori più pressanti, che vengono pagati subito, a scapito di quelli più accomodanti.
Il bene giuridico protetto e tutelato della legge è la par condicio creditorum prevista dall’art. 2741. Il reato è procedibile d’ufficio e gli elementi che lo caratterizzano sono:
La distinzione principale da effettuare all’interno della bancarotta preferenziale è tra bancarotta semplice (compiuta per negligenza e imprudenza) e bancarotta fraudolenta (compiuta con la volontà di commettere reato) in base alla gravità degli atti e dei fatti commessi.
Prevede la pena della reclusione da 6 mesi a 2 anni, la condanna porta l’inabilitazione all’esercizio d’impresa commerciale e all’esercitare uffici direttivi presso qualsiasi altra impresa, per un periodo massimo di 2 anni. Risponde di questo reato l’imprenditore che:
Viene punita con la pena della reclusione da 3 a 10 anni per l’imprenditore che:
Viene, infine, punito con la reclusione da 1 a 5 anni chi, prima o durante la procedura fallimentare, ha eseguito pagamenti o simulato titoli di prelazione, con il preciso scopo di favorire alcuni creditori a danno di altri. Anche in questo caso, la pena comporta l’inabilitazione dall’esercizio di una impresa commerciale e l’incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per 10 anni.
I diversi casi in cui è previsto il reato di bancarotta preferenziale possono confondere, per riuscire a chiarirsi le idee meglio affidarsi ad un professionista in grado di guidarci ed eventualmente difenderci nel migliore dei modi.
Se vuoi saperne di più e pensi di avere bisogno di una consulenza, puoi contattarci. L’Avvocato Lorenzo Magnarelli, studioso di Diritto Penale e del Diritto Processuale Penale, crede nell’importanza di instaurare sempre un rapporto diretto e di fiducia con i suoi clienti per poterli assistere e difendere al meglio.