Bancarotta fraudolenta documentale: l’abolizione dell’obbligo di tenuta del libro dei soci per le Srl
Maggio 14, 2024
Bancarotta fraudolenta per distrazione
Bancarotta fraudolenta per distrazione: quando si configura
Luglio 15, 2024

Sanzione omessa dichiarazione: quando diventa reato?

Sanzione Omessa Dichiarazione

Scopriamo cos’è la dichiarazione dei redditi, a cosa serve e cosa si rischia se non si compila

In Italia ogni cittadino che durante l’anno percepisce uno o più redditi è tenuto per Legge a dichiararne l’ammontare attraverso l’accurata, volontaria e veritiera compilazione di determinati moduli prestampati, così da permettere di determinare l’imposta da pagare. Chi con precisa intenzione non compila le sue dichiarazioni, o le compila in modo errato, così da diminuire o eliminare completamente il prelievo delle tasse, commette un reato. In questo articolo vedremo cos’è e quale è la sanzione omessa dichiarazione dei redditi.

Illecito appartenente all’evasione fiscale, l’omessa dichiarazione (così come l’infedele dichiarazione) è un reato proprio, ossia soltanto il contribuente con obbligo di presentazione annuale della dichiarazione può commetterlo e consiste in una frode nei confronti dello Stato al fine di eliminare (o abbassare notevolmente nel caso dell’infedele dichiarazione) l’imponibile da versare.

Cosa è la dichiarazione dei redditi e quando viene ritenuta omessa

La dichiarazione dei redditi è uno specifico documento contabile che tutte le persone che percepiscono annualmente uno o più redditi devono compilare in modo preciso e veritiero. All’interno della dichiarazione devono essere annotati tutti i redditi ricevuti e tutti i beni che fanno reddito:

  • i redditi da lavoro sia dipendente che autonomo 
  • i redditi da pensione propria o del coniuge in caso di morte
  • i redditi delle case, dei terreni e di qualsiasi tipo di fabbricato
  • i redditi derivanti da investimenti tassati 

La dichiarazione dei redditi si considera omessa nel caso in cui:

  • viene presentata con un ritardo superiore a 90 giorni dalla scadenza del termine ultimo di presentazione: in questo caso la dichiarazione è omessa e costituisce titolo per la riscossione delle tasse in base agli imponibili in essa riportati;
  • viene redatta su modelli stampati sbagliati e non conformi a quelli ministeriali: in questo caso la dichiarazione dei redditi è nulla e non costituisce titolo per la riscossione delle tasse relative agli imponibili in essa riportati;
  • non viene sottoscritta: anche in questo caso la dichiarazione è nulla e non costituisce titolo per la riscossione delle imposte relative agli imponibili in essa riportati.

Sanzione omessa dichiarazione

I beni giuridici che si intendono tutelare sono due, la trasparenza fiscale e, soprattutto, l’interesse economico dell’Erario: la sola offesa alla trasparenza fiscale, infatti, non configura il reato, pur essendo già un’omessa dichiarazione.

Se non si superano le soglie di omissione, secondo il D.Lgs. n. 471/97, la sanzione omessa dichiarazione è amministrativa, ossia consta in una multa piuttosto onerosa che prevede una maggiorazione dal 120% al 240% delle imposte dovute allo Stato. L’Agenzia delle Entrate, per tentare di incentivare i pagamenti anche dopo la scadenza del termine, ha deciso che le dichiarazioni trasmesse dopo i 90 giorni dalla scadenza saranno punite con sanzioni a misura fissa (per esempio, se la dichiarazione viene presentata entro il termine ultimo per l’invio di quella successiva, la sanzione viene dimezzata).

Volendo tutelare l’interesse patrimoniale dell’Erario, nonché l’intera percezione statale delle tasse, l’omissione della dichiarazione dei redditi diventa reato al superamento di determinate soglie e la sanzione omessa dichiarazione diventa penale. Quando l’ammontare delle tasse non pagate è superiore a 50.000 Euro la Legge italiana prevede, quindi, la reclusione; sotto questa soglia non sono previste conseguenze penali.

La sanzione omessa dichiarazione è la reclusione da un minimo di un anno e sei mesi al massimo di quattro anni ed è prevista per il contribuente che:

  • evade le imposte sui redditi o sull’Iva e non presenta le dichiarazioni per imposte evase superiori a 50.000 Euro;
  • non presenta il modello 770 (dichiarazione di sostituto d’imposta) e la somma evasa supera i 50.000 Euro.

La procedibilità è d’ufficio e la prescrizione scatta dopo 8 anni, il tempo decorre dallo scadere degli ulteriori 90 giorni concessi per inviare la dichiarazione quando non viene presentata entro la scadenza ordinaria.

Affida la tua difesa allo Studio Legale Magnarelli

Se hai commesso il reato di omessa dichiarazione dei redditi richiedi subito una consulenza allo Studio Legale Magnarelli. Grazie ai molti anni di esperienza nei reati di natura tributaria, lo Studio Legale Magnarelli, guidato dall’Avvocato Lorenzo Magnarelli, può fornire la giusta assistenza attenta e di alto livello,​ patrocinando di fronte a tutte le giurisdizioni nel territorio della Repubblica Italiana.