In Italia ogni cittadino che durante l’anno percepisce uno o più redditi è tenuto per Legge a dichiararne l’ammontare attraverso l’accurata, volontaria e veritiera compilazione di determinati moduli prestampati, così da permettere di determinare l’imposta da pagare. Chi con precisa intenzione non compila le sue dichiarazioni, o le compila in modo errato, così da diminuire o eliminare completamente il prelievo delle tasse, commette un reato. In questo articolo vedremo cos’è e quale è la sanzione omessa dichiarazione dei redditi.
Illecito appartenente all’evasione fiscale, l’omessa dichiarazione (così come l’infedele dichiarazione) è un reato proprio, ossia soltanto il contribuente con obbligo di presentazione annuale della dichiarazione può commetterlo e consiste in una frode nei confronti dello Stato al fine di eliminare (o abbassare notevolmente nel caso dell’infedele dichiarazione) l’imponibile da versare.
La dichiarazione dei redditi è uno specifico documento contabile che tutte le persone che percepiscono annualmente uno o più redditi devono compilare in modo preciso e veritiero. All’interno della dichiarazione devono essere annotati tutti i redditi ricevuti e tutti i beni che fanno reddito:
La dichiarazione dei redditi si considera omessa nel caso in cui:
I beni giuridici che si intendono tutelare sono due, la trasparenza fiscale e, soprattutto, l’interesse economico dell’Erario: la sola offesa alla trasparenza fiscale, infatti, non configura il reato, pur essendo già un’omessa dichiarazione.
Se non si superano le soglie di omissione, secondo il D.Lgs. n. 471/97, la sanzione omessa dichiarazione è amministrativa, ossia consta in una multa piuttosto onerosa che prevede una maggiorazione dal 120% al 240% delle imposte dovute allo Stato. L’Agenzia delle Entrate, per tentare di incentivare i pagamenti anche dopo la scadenza del termine, ha deciso che le dichiarazioni trasmesse dopo i 90 giorni dalla scadenza saranno punite con sanzioni a misura fissa (per esempio, se la dichiarazione viene presentata entro il termine ultimo per l’invio di quella successiva, la sanzione viene dimezzata).
Volendo tutelare l’interesse patrimoniale dell’Erario, nonché l’intera percezione statale delle tasse, l’omissione della dichiarazione dei redditi diventa reato al superamento di determinate soglie e la sanzione omessa dichiarazione diventa penale. Quando l’ammontare delle tasse non pagate è superiore a 50.000 Euro la Legge italiana prevede, quindi, la reclusione; sotto questa soglia non sono previste conseguenze penali.
La sanzione omessa dichiarazione è la reclusione da un minimo di un anno e sei mesi al massimo di quattro anni ed è prevista per il contribuente che:
La procedibilità è d’ufficio e la prescrizione scatta dopo 8 anni, il tempo decorre dallo scadere degli ulteriori 90 giorni concessi per inviare la dichiarazione quando non viene presentata entro la scadenza ordinaria.
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