Nel contesto della bancarotta fraudolenta documentale, l’abolizione dell’obbligo per le società a responsabilità limitata di tenere il libro dei soci, a seguito della modifica dell’articolo 2478 c.c. (recata dall’articolo 18 del decreto legislativo n.185 del 2008, successivamente convertito nella legge n.2/2009), non altera la possibilità di configurare il reato per le condotte tenute prima dell’entrata in vigore di tale modifica.
Questo perché le disposizioni del codice civile relative agli obblighi contabili si pongono esclusivamente come elemento normativo della fattispecie penale e, di conseguenza, le modifiche successive nelle normative civilistiche non influenzano retroattivamente la validità delle condotte passate rispetto alla sussistenza del reato.
Nella valutazione delle implicazioni della soppressione dell’obbligo di tenuta del libro dei soci nelle società a responsabilità limitata, la Corte affronta la questione (sentenza n. 26458 del 23 giugno 2015 – Quinta Sezione Penale), con un focus particolare su come questo cambiamento influenzi la configurazione del reato di bancarotta fraudolenta documentale per azioni intraprese prima dell’entrata in vigore della modifica normativa.
Nel caso specifico trattato dalla Corte, è stato chiarito che, nonostante la soppressione dell’obbligo di mantenere il libro dei soci, e il trasferimento della responsabilità di pubblicità delle strutture societarie al registro delle imprese, questi cambiamenti non alterano le basi per l’accusa di bancarotta per azioni pregresse.
La Corte sottolinea che la responsabilità per le azioni che hanno comportato la distruzione o la falsificazione di documenti importanti per la trasparenza societaria, come il libro dei soci, rimane immodificata anche se l’obbligo di tenuta del libro è stato eliminato. In altre parole, le azioni compiute prima dell’abolizione dell’obbligo devono essere valutate alla luce delle norme che erano vigenti al momento in cui tali azioni sono state intraprese.
Di conseguenza, se un’azione di bancarotta fraudolenta è stata realizzata in un periodo in cui l’obbligo di tenuta del libro dei soci era ancora in vigore, questa rimane punibile secondo le norme esistenti all’epoca, inclusa l’applicazione dell’articolo 216, comma primo, numero 2, della legge fallimentare, che si riferisce alle disposizioni del codice civile riguardanti gli obblighi contabili dell’imprenditore.
La disposizione contenuta nell’articolo 216 (comma I, n.2, legge fallimentare), infatti, deve essere interpretata alla luce della ratio sottesa all’incriminazione, ossia punire chi sottrae, distrugge o falsifica i libri contabili e altri documenti contabili richiesti dalla legge durante la gestione dell’impresa, al fine di proteggere gli interessi dei creditori, e di poter ricostruire come è stata gestita la società ed il patrimonio.
Così interpretato il rinvio operato dalla norma incriminatrice, risulta evidente come le disposizioni civilistiche non integrano un precetto penale, ma si limitano a definire un elemento normativo della fattispecie, elemento in cui fenomeni successori non si riflettono sulla rilevanza penale del fatto.
Questo principio è essenziale per garantire che non si creino vuoti legali attraverso i quali gli autori di reati possano eludere la responsabilità per azioni illecite già realizzate. Inoltre, il riferimento normativo a cui si attiene la Corte non solo chiarisce la persistenza della responsabilità legale nonostante le modifiche procedurali, ma sottolinea anche l’importanza di interpretare le leggi in modo che la giustizia penale possa efficacemente continuare a tutelare i diritti dei creditori e la trasparenza delle operazioni aziendali, indipendentemente dalle evoluzioni normative.
Per una comprensione più approfondita delle implicazioni di queste modifiche normative sulla bancarotta fraudolenta documentale, o per discutere la situazione specifica della tua azienda, è essenziale consultare un esperto legale.
L’Avvocato Lorenzo Magnarelli, specializzato in etica d’impresa, diritto penale tributario, diritto penale societario e diritto penale dell’insolvenza, è particolarmente qualificato per affrontare le sfide legali connesse alla bancarotta fraudolenta documentale e può offrirti una consulenza personalizzata e dettagliata in materia fallimentare e di contabilità aziendale
Scegli la migliore difesa possibile e contatta lo Studio Legale Magnarelli per un supporto tempestivo e professionale.