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Bancarotta fraudolenta documentale: cos’è e come è punita

Scopriamo la bancarotta fraudolenta documentale disciplinata all’art 216 Legge Fallimentare e la differenza con la bancarotta semplice documentale

Un imprenditore o una società, dichiarati falliti con sentenza dall’Autorità Giudiziaria, che mettono in atto comportamenti illeciti al fine di dissimulare le proprie disponibilità economiche per sottrarre il patrimonio ai creditori, commettono il reato di bancarotta. In base alla condotta, si possono configurare due diversi tipi di reato: la bancarotta semplice che viene compiuta con colpa (per negligenza o imprudenza) e la bancarotta fraudolenta che viene compiuta per dolo (con la precisa intenzione di commettere il reato). Quest’ultima può assumere diverse forme in base all’illecito commesso e può essere patrimoniale, documentale o preferenziale. In questo articolo parleremo di bancarotta fraudolenta documentale.

La Legge (Legge Fallimentare) impone agli imprenditori e alle società di compilare correttamente, mantenere e conservare accuratamente determinati documenti e libri contabili poiché la tenuta corretta della contabilità mostra la reale situazione patrimoniale nella quale versa la società, il che è una garanzia per i creditori. L’imprenditore fallito che, non tenendo in ordine i libri contabili e non permette la ricostruzione del proprio movimento d’affari al fine di procurarsi un vantaggio ai danni dei creditori commette il reato di bancarotta documentale.

Cos’è la bancarotta fraudolenta documentale

La bancarotta fraudolenta documentale si riferisce a tutte quelle condotte che, attraverso la distruzione o la falsificazione dei libri contabili, impediscono di ricostruire la reale situazione economica-patrimoniale dell’imprenditore. Tra gli illeciti è possibile distinguere:

  • la sottrazione: quando viene impedito di acquisire le scritture contabili
  • la falsificazione: quando vengono create false documentazioni
  • l’esposizione di passività inesistenti: quando vengono create false dichiarazioni
  • la tenuta caotica dei libri contabili: quando i libri contabili vengono manomessi

Il bene giuridico tutelato è la corretta informazione sul patrimonio dell’attività e il soggetto attivo è l’imprenditore commerciale. La bancarotta fraudolenta documentale è un reato di danno (a discapito dei creditori) esclusivamente doloso e possiamo distinguere tra:

  • dolo generico, quando i documenti contabili vengono tenuti irregolarmente, con piena volontà e consapevolezza, così da rendere impraticabile ricostruire il reale movimento di affari dell’impresa;
  • dolo specifico, quando le scritture e i libri contabili vengono volontariamente distrutti, celati o falsificati per portare profitto all’imprenditore e arrecare danno ai creditori.

Differenza con la bancarotta semplice documentale

Come per la bancarotta fraudolenta documentale, anche per la bancarotta semplice il bene giuridico che si intende tutelare è l’esatta informazione sulla veritiera situazione contabile dell’impresa e, anche in questo caso, il soggetto attivo è l’imprenditore commerciale (anche qualora si avvalga di altri professionisti per la propria contabilità). 

La bancarotta semplice documentale, però, prende in esame soltanto le scritture obbligatorie dei tre anni precedenti al dichiarato fallimento. Si tratta di un reato di pericolo presunto, cioè il reato si configura anche qualora non venga fatto alcun danno ai creditori: viene, quindi, punita la mancata o irregolare tenuta dei libri e delle scritture contabili anche soltanto per negligenza.

L’articolo 271 della Legge Fallimentare dice testualmente che l’imprenditore fallito viene punito se:

  • ha fatto spese personali o per la famiglia eccessive rispetto alla sua condizione economica;
  • ha consumato una notevole parte del suo patrimonio in operazioni di pura sorte o manifestamente imprudenti;
  • ha compiuto operazioni di grave imprudenza per ritardare il fallimento;
  • ha aggravato il proprio dissesto, astenendosi dal richiedere la dichiarazione del proprio fallimento o con altra grave colpa;
  • non ha soddisfatto le obbligazioni assunte in un precedente concordato preventivo o fallimentare.​​​

Le pene

Che sia per dolo o per negligenza, non tenere in modo regolare le scritture e i libri contabili di un’impresa è un reato grave che la Legge punisce con la reclusione:

  • per la bancarotta semplice documentale la pena è la reclusione da 6 mesi a 2 anni
  • per la bancarotta fraudolenta documentale la pena è la reclusione da 3 a 10 anni

In entrambi i casi, ulteriore pena è l’impossibilità di dare vita ad una nuova impresa commerciale o di assumere una carica direttiva per altre imprese per 2 anni in caso di bancarotta semplice documentale e di 10 anni in caso di bancarotta fraudolenta documentale.

Se hai bisogno di essere difeso in un procedimento penale affidati agli esperti

Dopo aver letto l’articolo ti sei reso conto di aver sottovalutato l’importanza della corretta tenuta della contabilità e quindi credi di aver commesso il reato di bancarotta fraudolenta documentale? Allora non perdere altro tempo, chiedi una consulenza allo Studio Legale Magnarelli. 

L’Avvocato Lorenzo Magnarelli e il suo team di collaboratori esperti sono da anni impegnati nella difesa relativa ai reati fallimentari. Gli anni di esperienza in campo di diritto penale d’insolvenza sapranno garantirti una giusta difesa e una guida attenta e preparata durante tutto il percorso giuridico.