Violazione tributaria che si configura nel reato di evasione fiscale, l’emissione di fatture false è uno dei metodi più comuni e più rischiosi per evadere le tasse. A differenza di altri illeciti tributari per i quali occorre il superamento di determinate soglie di evasione per diventare reati penali, infatti, nel caso di fatture false reato basta il comportamento falso a configurare un fatto penalmente rilevante.
L’illecito penale scatta anche per una singola fattura falsa e anche di un valore davvero modesto. In particolare, nell’emissione di fatture false per favorire terze persone, è sufficiente che il soggetto agisca con l’intento di favorire terzi, a prescindere dall’utilizzo o meno della fattura emessa per richiederne l’indebito rimborso.
“È punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni chiunque, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, emette o rilascia fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Ai fini dell’applicazione della disposizione prevista dal comma 1, l’emissione o il rilascio di più fatture o documenti per operazioni inesistenti nel corso del medesimo periodo di imposta si considera come un solo reato”.
L’emissione di più fatture per operazioni inesistenti nello stesso periodo di imposta viene considerato come un unico reato. La consumazione del reato coincide con l’emissione della prima fattura, il termine della prescrizione scatta con l’emissione dell’ultima.
Una fattura è falsa quando non corrisponde alla verità. Un documento contabile che contiene al suo interno elementi non veritieri e che modifica in parte o totalmente il valore di merci, beni o servizi venduti o, al contrario, non venduti, viene considerato, quindi, falso. L’emissione di false fatture ha un duplice intento illegale:
Qualora si commettano errori nella compilazione di una fattura, laddove ci siano omissioni o errate indicazioni in uno degli elementi costitutivi della fattura, non scatta immediatamente il reato di fatture false; parliamo invece di errata fatturazione che però determina l’infedele dichiarazione dei redditi.
Trattandosi di un reato di pericolo o di mera condotta, il penale scatta anche qualora il destinatario del documento illecito decida di non avvalersene, non importa, quindi, il fine ultimo dei documenti falsificati, è sufficiente l’emissione. In altre parole, commette il reato di falsa fatturazione chi emette fatture o altri documenti contabili per operazioni inesistenti, a prescindere dall’effettivo utilizzo di questi ultimi, anche se non vi si trae alcun vantaggio economico.
Fatture false reato è punito con la reclusione da 18 mesi a 6 anni. Il dipendente di un’azienda che materialmente emette fatture false eseguendo gli ordini del proprio datore di lavoro, rischia di dover rispondere di concorso nel reato, pur non essendoci dolo specifico. Così come lo studio in cui viene fatta la registrazione dei documenti contraffatti può essere ritenuto, in mancanza di una sede ufficiale, il luogo dove viene commesso il reato e, di conseguenza, anche il professionista che registra le fatture false, può essere incriminato.
Il Decreto Fiscale 2020 (Decreto-legge n. 124/2019) ha inasprito la pena per il reato di falsificazione per i grandi evasori: per le persone fisiche la reclusione va dai 4 anni agli 8 anni.
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