La Legge italiana punisce tutti i contribuenti che, percependo un reddito, non pagano le tasse o le pagano in maniera nettamente inferiore al dovuto, commettendo il reato di evasione fiscale e violando gli obblighi di natura tributaria nei confronti dell’Erario. Tra i comportamenti illeciti racchiusi sotto il temine di evasione fiscale troviamo l’emissione o la ricezione di false fatture reato ritenuto molto grave.
Il reato di false fatture, infatti, scatta anche all’emissione di una sola fattura falsa, anche di un valore modesto, basta l’azione illecita con volontà di commetterla a configurare un fatto penalmente rilevante. In particolare, nell’emissione di fatture per operazioni inesistenti al fine di consentire a terze persone l’evasione dell’imposta sui redditi o dell’Iva, è sufficiente che il soggetto attivo agisca con l’intento di favorirle, anche se la fattura emessa non verrà poi usata per richiederne l’ingiusto rimborso.
Chiunque compili documenti contabili con elementi e informazioni non reali o che modifichi totalmente o solo in parte il valore di beni, servizi e merci vendute o non vendute, commette false fatture reato. Questo ha un intento illegale duplice:
Essendo un reato di pericolo o di mera condotta, commette reato anche chi avendo ricevuto documenti contabili contraffatti decida poi di non avvalersene: non si prende, quindi, in esame il fine ultimo delle false fatture, ma l’emissione. La consumazione del reato, infatti, coincide con l’emissione della prima fattura; il termine della prescrizione scatta invece con l’emissione dell’ultima. Qualora nello stesso periodo d’imposta vengano emesse più fatture inesistenti, vengono accorpate e considerate come un unico reato.
Dice la norma:
“È punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni chiunque, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, emette o rilascia fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Ai fini dell’applicazione della disposizione prevista dal comma 1, l’emissione o il rilascio di più fatture o documenti per operazioni inesistenti nel corso del medesimo periodo di imposta si considera come un solo reato”.
Il reato di falsa fatturazione è, quindi, punito con la reclusione da 18 mesi a 6 anni. Il Decreto Fiscale 2020 (Decreto-legge n. 124/2019) ha inasprito le pene per l’emissione o la ricezione di fatture false per i grandi evasori: la pena per le persone fisiche è la reclusione da 4 anni a 8 anni. Il dipendente che, eseguendo gli ordini del proprio datore di lavoro, emette materialmente documenti contabili falsi, rischia di dover rispondere in concorso del reato (pur essendoci assenza di dolo specifico). Così come, in mancanza di una sede ufficiale, lo studio in cui vengono registrate le fatture false può essere considerato il luogo in cui si è commesso il reato e di conseguenza anche il commercialista può essere incriminato.