Chiunque ottiene un ingiusto profitto per sé costringendo altri, per mezzo di minaccia o violenza, a fare, non fare oppure omettere qualcosa, arrecandogli un danno, commette il reato di estorsione. Quando, però, nonostante sia stata posta in essere la condotta criminosa, l’evento non si verifica, indipendentemente dall’intenzione del soggetto attivo, si configura la tentata estorsione. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questo argomento, partendo dal reato di estorsione.
L‘estorsione è un reato comune, ossia chiunque può commetterlo, classificato come reato contro il patrimonio ma di natura plurioffensiva: il reo, infatti, attraverso le sue azioni non va a ledere solo l’ammontare economico della sua vittima, ma anche la sua libertà di autodeterminazione. Per far sì che si verifichi l’estorsione è necessario il dolo generico, è infatti il conseguimento stesso del guadagno ai danni del soggetto passivo a configurare il reato. Questo può essere di di natura economica. Il danno deve invece esserlo necessariamente.
Perché si verifichi il reato di estorsione la condotta del soggetto attivo deve essere attuata con violenza o minaccia e deve esserci un rapporto eziologico e strumentale tra queste e la costrizione del soggetto passivo. Qualora la coercizione della vittima venga fatta senza usare la minaccia o la violenza, il reato non si configura.
L’estorsione è un reato di evento ossia un illecito che prevede il verificarsi di un evento separato dall’azione criminale e da questa causato; è quindi possibile che si configuri il tentativo. La tentata estorsione, quindi, avviene quando il soggetto attivo pone in essere le azioni tipiche dell’estorsione senza riuscire a conseguirne un vantaggio per sé o un danno per la vittima. Avviene cioè quando l’attività criminosa si interrompe indipendentemente dalla volontà del reo.
La Corte di Cassazione ha decretato che per poter parlare di tentata estorsione occorre che la condotta venga ritenuta idonea ad integrare il reato e che quindi per attuare la coercizione della vittima vengano utilizzate la minaccia o la violenza.
In questa ipotesi di reato il tentativo può essere:
L’estorsione è punita con la reclusione da 5 a 10 anni e la multa da € 1000 a € 4000, la tentata estorsione è punita con la pena minima diminuita di un terzo, quindi tre anni e quattro mesi.
In particolari circostanze la pena è la reclusione da 7 a 20 anni e la multa da € 5000 a € 15000:
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