L’omessa presentazione dichiarazione dei redditi è una delle violazioni tributarie più comuni, ma anche una delle più gravi dal punto di vista legale e fiscale. Si verifica quando un soggetto obbligato non presenta, entro i termini previsti, la dichiarazione fiscale necessaria per comunicare i propri redditi al fisco. La dichiarazione omessa può portare a conseguenze significative, sia in termini di sanzioni amministrative sia, nei casi più gravi, di responsabilità penale.
Se hai avuto difficoltà a presentare la dichiarazione o temi di essere inadempiente, questo articolo ti fornirà una guida chiara per comprendere i rischi e sapere come affrontare la situazione, anche con il supporto di un avvocato penalista esperto.
L’omessa presentazione dichiarazione consiste nel mancato invio, entro i termini stabiliti, dei documenti richiesti dall’Agenzia delle Entrate per dichiarare i propri redditi. Si applica sia alle persone fisiche sia alle imprese e riguarda principalmente la dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi PF), la dichiarazione IVA e la dichiarazione IRAP
Perché si configuri l’omissione, il contribuente deve superare anche il termine previsto per la remissione in bonis, ovvero il ritardo consentito entro 90 giorni dalla scadenza. Oltre questo periodo, la dichiarazione è considerata omessa a tutti gli effetti.
Quando l’omissione non assume rilevanza penale, la questione è trattata in sede amministrativa. In questi casi, le sanzioni previste dal Decreto Legislativo 471/1997 sono:
Se la dichiarazione è presentata entro 90 giorni dal termine originario, si applica una sanzione ridotta (di solito 1/10 del minimo), grazie all’istituto del ravvedimento operoso.
In ambito penale, è fondamentale verificare due elementi: la volontarietà dell’omissione, ossia l’intenzione di eludere il fisco (non un errore o una dimenticanza) e la presenza di imposte dovute. Se non vi sono imposte da versare o l’imposta evasa è inferiore alla soglia di punibilità, il reato non sussiste.
L’omessa presentazione dichiarazione può diventare un reato in caso venga superata la soglia minima di imposta evasa ossia quando l’imposta evasa supera 50.000 euro per periodo d’imposta. Il reato previsto dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000 stabilisce una pena da 1 a 3 anni di reclusione.
Se si riceve una comunicazione dall’Agenzia delle Entrate o si è sotto accertamento è fondamentale agire tempestivamente. Ecco alcuni passi fondamentali:
Le implicazioni legali della mancata dichiarazione possono essere complesse e un errore nella gestione della difesa potrebbe aggravare la situazione. Un avvocato penalista esperto può verificare eventuali irregolarità nell’accertamento fiscale e, in caso di contestazioni penali, dimostrare l’assenza di dolo o la non applicabilità delle soglie di punibilità. Infine, se il caso arriverà in tribunale, un avvocato qualificato saprà difendere al meglio i tuoi interessi.
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