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Omessa dichiarazione IVA: cosa prevede la Legge

Omessa dichiarazione iva

Vediamo quali sono le sanzioni dell’omessa dichiarazione quando si supera il limite della scadenza della dichiarazione IVA

L’omessa presentazione dell’IVA è una delle problematiche fiscali più comuni, ma anche una delle più delicate. Per dolo o per distrazione, gli imprenditori e le società che non rispettano i termini previsti dalla Legge e non versano l’IVA all’Erario commettono il reato di omessa dichiarazione IVA, finendo così per incorrere in sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche in problematiche di natura penale.

In Italia, l’aliquota IVA, ossia l’imposta sul valore aggiunto sulla produzione e la vendita di beni e i servizi, è pari al 22% e rappresenta una delle entrate tributarie maggiori dello Stato. In questo articolo parleremo di cosa significa omettere la dichiarazione IVA, quali sono le conseguenze e cosa fare per rimediare.

Cosa si intende per omessa dichiarazione IVA

Per legge, chi esercita attività d’impresa, arte o professione e supera determinate soglie di fatturato è obbligato a presentare una dichiarazione IVA annuale. La dichiarazione IVA serve allo Stato per verificare che tutte le transazioni siano state tassate correttamente e che le imposte siano state versate nei tempi previsti.

Quando si parla di omessa dichiarazione IVA, ci si riferisce a quei casi in cui il contribuente non presenta la dichiarazione nei termini stabiliti dall’Agenzia delle Entrate. Questa omissione può essere totale, ossia la dichiarazione non viene presentata affatto, oppure parziale, ovvero quando viene presentata in ritardo, oltre il termine di scadenza. Entrambe le situazioni comportano delle sanzioni, ma in misura diversa.

Conseguenze fiscali e sanzioni

L’omessa dichiarazione IVA comporta diverse conseguenze. Le sanzioni variano in base alla situazione specifica, e l’Agenzia delle Entrate distingue tra:

  • dichiarazione non presentata: se la dichiarazione non viene presentata affatto la sanzione amministrativa varia dal 120% al 240% dell’imposta dovuta, con un minimo di 250 Euro. Se non vi è imposta dovuta, la sanzione è fissa, pari a 250 Euro;
  • dichiarazione presentata in ritardo (oltre 90 giorni): se la dichiarazione viene inviata oltre 90 giorni dalla scadenza, viene considerata omessa ma valida ai fini della riscossione dell’imposta. In questo caso, le sanzioni sono comunque applicate, ma in misura ridotta rispetto a un’omissione totale;
  • ravvedimento operoso: se la dichiarazione viene regolarizzata entro 90 giorni dalla scadenza, il contribuente può beneficiare del cosiddetto ravvedimento operoso. Questo strumento consente di sanare l’omissione con una sanzione ridotta, variabile in base al ritardo. È un’opzione valida per chi si accorge di non aver dichiarato in tempo e vuole evitare le conseguenze più gravi.

Conseguenze penali

Nei casi più gravi, l’omessa dichiarazione IVA può portare a conseguenze di natura penale, soprattutto se l’importo non dichiarato supera determinate soglie previste dal D.Lgs. 74/2000.

Dice la norma:

“È punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a Euro duecentocinquantamila per ciascun periodo d’imposta”.

Se l’imposta evasa supera i 50.000 Euro, quindi, può configurarsi il reato di omessa dichiarazione, con pene che vanno dai 18 mesi ai 4 anni di reclusione. La soglia di rilevanza penale riguarda solo l’imposta effettivamente dovuta e non versata.

È importante sottolineare che l’Agenzia delle Entrate considera più gravemente le omissioni reiterate, cioè quelle situazioni in cui un contribuente non presenta la dichiarazione per più anni consecutivi. In questi casi, le conseguenze possono estendersi anche agli amministratori della società o ai legali rappresentanti, rendendo indispensabile l’assistenza di un avvocato.

Come rimediare all’omessa Dichiarazione IVA

Se ci si accorge di non aver presentato la dichiarazione IVA, il ravvedimento operoso offre una possibilità per mettersi in regola. Questa procedura prevede il pagamento dell’imposta dovuta, degli interessi di mora e di una sanzione ridotta che varia in base ai giorni di ritardo.

Ad esempio:

  • entro 14 giorni: la sanzione è dello 0,1% per ogni giorno di ritardo;
  • entro 30 giorni: la sanzione è ridotta al 1,5% dell’imposta dovuta;
  • entro 90 giorni: la sanzione è pari al 1,67% dell’imposta dovuta.

Oltre il termine dei 90 giorni, è comunque possibile regolarizzare la propria posizione, ma con sanzioni che crescono progressivamente in base al ritardo accumulato.

L’importanza di rivolgersi a un avvocato penalista

In presenza di una situazione complessa, specialmente se si rischiano conseguenze penali, è fondamentale rivolgersi a un avvocato specializzato. L’avvocato può assisterti nelle pratiche di ravvedimento e nella gestione del contenzioso con l’Agenzia delle Entrate, aiutandoti a comprendere meglio i rischi e a tutelare i tuoi diritti, e può rappresentarti in giudizio se la situazione dovesse evolversi in un contesto penale, guidandoti passo dopo passo nella difesa.

L’avvocato penalista e cassazionista Lorenzo Magnarelli è un professionista altamente qualificato in materia di diritto tributario e penale, la sua esperienza lo rende il partner ideale per affrontare al meglio situazioni come l’omessa dichiarazione IVA, permettendoti di gestire il problema in maniera efficace e risolverlo con la massima serenità. Richiedi subito una consulenza allo Studio Legale Magnarelli.