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Lesioni colpose gravissime: cosa dice la legge 

Lesioni colpose gravissime

Parliamo dell’articolo 583 CP per capire quando le lesioni personali colpose diventano gravissime

Nel panorama del diritto penale italiano, le lesioni colpose gravissime rappresentano una delle ipotesi più delicate e severe all’interno dei reati contro la persona. Si tratta di fatti in cui un soggetto, senza volontà di nuocere, provoca ad altri danni estremamente gravi alla salute, per negligenza, imprudenza o imperizia. Le conseguenze, sia per la vittima che per l’autore del fatto, possono essere molto pesanti.

In questo articolo vediamo cosa prevede l’attuale disciplina in materia di lesioni colpose gravissime, quali sono le circostanze aggravanti, le pene applicabili e come è possibile difendersi in caso di imputazione o accusa.

Lesioni colpose gravissime: la definizione legale

La nozione di lesioni colpose gravissime è contenuta nell’art. 590 del Codice Penale. In generale, si parla di “lesioni personali colpose” quando una persona cagiona ad altri una lesione senza volerlo, ma violando norme di prudenza, diligenza o leggi specifiche.

Il terzo comma dell’art. 590 c.p. specifica che:

“Se dal fatto deriva una lesione personale gravissima, la pena è della reclusione da uno a sei anni.”

Secondo l’art. 583 C.P., una lesione si definisce gravissima quando causa:

  • una malattia certamente o probabilmente insanabile;
  • la perdita di un senso (vista, udito, ecc.);
  • la perdita di un arto o di un organo essenziale;
  • una permanente difficoltà nella parola;
  • la perdita della capacità di procreare;
  • una deformazione o sfregio permanente del viso.

Quando le lesioni colpose gravissime diventano più gravi

La pena per le lesioni colpose gravissime può aumentare in presenza di alcune aggravanti. In particolare, il Codice Penale prevede pene più severe nei seguenti casi:

  • se le lesioni sono commesse nell’esercizio di una professione sanitaria (art. 590-sexies c.p.);
  • se sono violati obblighi relativi alla sicurezza sul lavoro;
  • se le lesioni sono provocate da incidenti stradali, in presenza di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (art. 590-bis c.p.);
  • se vi è violazione delle norme antinfortunistiche nei luoghi di lavoro o cantieri.

In questi casi, la pena base da uno a sei anni può aumentare sensibilmente, e in alcune ipotesi può superare i cinque anni, rendendo difficile accedere a misure alternative alla detenzione.

Lesioni colpose gravissime: responsabilità professionale

Uno dei contesti in cui si verifica frequentemente l’accusa di lesioni colpose gravissime è quello sanitario. Il medico o il personale sanitario possono essere ritenuti responsabili se, per negligenza o imperizia, provocano un danno irreversibile al paziente.

Tuttavia, la legge Gelli-Bianco (L. 24/2017) ha introdotto un importante principio: il professionista sanitario non risponde penalmente se ha rispettato le linee guida, salvo i casi di colpa grave. Questo significa che la valutazione della condotta deve essere fatta con estrema attenzione, caso per caso.

Prova del nesso causale

Uno degli aspetti fondamentali per configurare il reato di lesioni colpose gravissime è la prova del nesso causale tra la condotta dell’imputato e il danno subito dalla vittima. Ciò richiede spesso perizie tecniche e medico-legali, volte ad accertare che:

  • l’evento lesivo sia conseguenza diretta del comportamento colposo;
  • il danno non si sarebbe verificato in assenza di quella condotta;
  • non vi siano cause alternative o autonome sufficienti a spiegare l’evento.

Senza un accertamento rigoroso del nesso causale, non può esservi condanna.

Risarcimento danni e responsabilità civile

Oltre al profilo penale, chi provoca lesioni colpose gravissime può essere chiamato anche a risarcire i danni alla persona offesa, con una somma che varia a seconda della gravità delle lesioni, del danno biologico e morale, e delle spese mediche sostenute.

In sede civile, la persona danneggiata può agire indipendentemente dal procedimento penale, oppure costituirsi parte civile nel processo penale per ottenere il risarcimento. In alcuni casi, è possibile raggiungere un accordo transattivo tra le parti prima del giudizio, evitando l’aggravarsi delle conseguenze e promuovendo la definizione consensuale della controversia.

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Le lesioni colpose gravissime rappresentano un reato particolarmente serio, con ripercussioni importanti non solo per chi subisce il danno, ma anche per chi lo ha involontariamente provocato. Affrontare questo tipo di accusa senza il supporto di un legale esperto è estremamente rischioso, anche in presenza di apparente buona fede.

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